07/05/17

Fedez, Ferragni e il matrimonio social

Amati, odiati, imitati, denigrati ma mai ignorati...oggi più che mai!


E' sulla bocca di tutti la romantica proposta di matrimonio che il rapper Fedez ha fatto alla instagrammer più celebre d'Italia, Chiara Ferragni. L'Arena di Verona ha fatto da incantevole scenario alla dichiarazione del cantante, che seguendo alla lettera la tradizione, si è inginocchiato porgendole lo scintillante anello. Imprevedibile scelta per un personaggio che da sempre si schiera contro il sistema, evidentemente i vecchi rituali continuano a piacere anche agli apparenti anticonformisti.



Possiamo raccontarcela quanto vogliamo, fare i superiori, guardare con finto sdegno i momenti privati spiattellati in eurovisione ma... tutte, sono certa, tutte per un attimo abbiamo sognato di essere in quel tubino nero scintillante, davanti a milioni di persone e ricevere cotanto anello. Non dite le bugie! Non dico che tutte avremmo voluto Fedez davanti ma la fiaba piace a tutti.
In una società che ci regala solo strazio e pena ogni tanto una bella favola fa piacere sentirla raccontare.

Da parte mia, inguaribile romantica e wedding planner di vecchia data, non posso che fare i miei più grandi auguri alla coppia.
Aspettiamo con ansia l'evento più social del 2018!

18/02/17

Serie TV: l'elogio del cattivo

L'inizio del nuovo anno decreta anche l'inizio di una nuova stagione di attesissime serie TV. Personalmente attendo con particolare trepidazione il prossimo lunedì 20 febbraio quando su Sky torneranno le follie finanziarie e non di Billions.


Nell'attesa, oggi pensavo ai motivi per cui questa serie mi affascina tanto e sono, forse tristemente, giunta alla conclusione che ultimamente i film per la TV più di successo hanno un aspetto fondamentale in comune: i protagonisti sono tutti cattivi!


Caso emblematico è Gomorra ovviamente ma la serie è lunga, da Le regole del delitto perfetto a Dexter e da I Soprano a Spartacus.
Perché ci appassionano tanto le avventure poco nobili di ladri, delinquenti e assassini?
Difficile trovare una risposta, soprattutto per me che di psicologia mastico pochissimo, però è uno spunto, una riflessione che vorrei proporre a chi legge il mio blog.
Tanti studi sono stati condotti in merito alla questione e a quanto pare è stato anche dimostrato: soprattutto alle donne i cattivi piacciono di più, soprattutto quando presentano un mix di narcisismo, impulsività e "machiavellismo".
Da James Bond in avanti i cattivi hanno sempre dominato la scena e conquistato i cuori ma oggi da mamma mi pongo questa domanda: non sarà pericoloso elogiare i cattivi???
Negli adulti dotati di un minimo di intelligenza, forse l'elogio del cattivo risulta diverte perchè smuove un po' di istinti reconditi giustamente soppressi perchè affronta degli argomenti tabù. Nei soggetti portati a delinquere non potrebbe rischiare di creare una sorta di spirito di emulazione?
Potere, soldi e belle donne facilmente ottenuti con la delinquenza rischiano di portare fuori dalla retta via.
Allora che fare?
La risposta ancora non ce l'ho, intanto io guardo Billions e Gomorra e attendo qualche serie caratterizzata da tematiche più nobili ed educative magari ispirate ai grandi uomini che hanno fatto la nostra epoca e le cui buone azioni hanno avuto risvolti positivi per ciascuno di noi. Agli autori la capacità di romanzare le storie e renderle accattivanti.

20/01/17

Mangiare a Orta, senza essere turisti




Noi lacustri siamo così, quando ci vengono a trovare gli amici da fuori zona non possiamo non portarli a Orta. Sia ben chiaro, tutti i paesi che si affacciano sul lago sono bellissimi (Pettenasco e Pella in primis ad esempio) ma Orta San Giulio non ha paragoni, con niente al mondo credo!

Così arriva un sabato di gennaio, quando (finalmente...) ci viene a trovare un amico con la sua deliziosa compagna e...dove si va a pranzo? A Orta, ovviamente!

Questa volta però avevo proprio voglia di provare un posticino che nuovo non è (come fortunatamente forse nulla a Orta) ma al cui comando sono tornati i padroni di casa. Si sa che non c'è come il padrone per far funzionare veramente bene le cose. Il motivo sta nel cuore, nella storia, nella voglia di far vedere che il tempo passa ma ciò che la famiglia ha costruito resta. A noi nuove generazioni l'arduo compito di attualizzare ciò che i nostri predecessori hanno costruito, a noi la capacità di fiutare il vento, guardarci attorno, studiare e capire che cosa potrebbe funzionare.
Questo è ciò che ha fatto molto bene Toto, titolare del Ristorante la Motta di Orta San Giulio.



Il locale è un gioiellino collocato sull'omonima scalinata che porta alla Chiesa di Maria Assunta (a me cara per i numerosi matrimoni organizzati al suo interno). Dall'esterno poco si nota se non una bella terrazza che nel periodo invernale resta inutilizzata ma quando si varca l'ingresso c'è un piccolo mondo da scoprire fatto sostanzialmente di 3 spazi: la sala dell'ingresso con 4 tavoli e un bel camino addobbato, una sala più elegante al primo piano e passati davanti al bar, si accede ad una saletta seminterrata arredata con un meraviglioso tavolo in legno da 6/8 persone e alle pareti scaffali con bottiglie di vino. Lo stile è caldo, accogliente, semplice ma curato in ogni dettaglio. Travi in legno e sasso a vista dominano la scena.


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Veniamo al servizio: la nostra accoglienza è iniziata fuori dal ristorante perché Toto, molto prontamente ha visto che la mia carovana era piuttosto ricca (tra bambini, cani e adulti facevamo un bel numero) e se fossimo entrati alla spicciolata avremmo fatto congelare le persone sedute al primo tavolo. Ho trovato questa attenzione per noi e per i clienti all'interno deliziosa.

Ci collochiamo nella saletta sotto per arginare la vivacità delle bambine e per far vivere ai nostri amici un'atmosfera autentica. Calduccio, apparecchiatura informale e tanti sorrisi sinceri. Bell'inizio.

Scegliamo il menù da un foglio attaccato ad un pannello di compensato dove sono stati riprodotti alcuni dei quadri che negli anni sono stati esposti nei locali del ristorante, quando ancora le cucine erano lontane e la mamma di Toto organizzava esposizioni di artisti vari. Il pane ci viene servito in un piccolo vassoio in legno foderato con vecchie cartoline di Orta. Voi avrete già capito che due dettagli del genere fanno andare via di testa una party planner fanatica di personalizzazioni come me!





Decidiamo di ordinare per tutti (bimbe escluse perché a loro un piatto di penne al sugo piace sempre!)un antipasto e un primo piatto. I miei commensali hanno optato per un vitello all'albese con polvere di capperi...veramente buono!



Io ho scelto dei bocconcini di trota in carpione con cipolle rosse caramellate e verdurine. Delizia per gli occhi e per il palato


Il primo è stato corale con i fusillotti trafilati al bronzo alla carbonara di gamberi e radicchio tardivo confit. Ne avrei mangiato un altro piatto...serenamente!



Abbiamo accompagnato il pranzo con una bottiglia di Villa Horta, ci sembrava giusto...

Poi i più golosi hanno preso il dessert: un tiramisù al Mojto di una golosità esagerata, un semifreddo alle nocciole con coulis di mandarino e un tortino di cioccolato Gunaja con crema inglese al peperoncino e marron glacé.



Caffè con biscottini e ammazza caffè in graziose bottigliette.

Bella esperienza per noi e per chi ci ha accompagnati. Complimenti al titolare e tutto lo staff per la professionalità e la cordialità. Continuate così!





18/12/16

X Factor 10: litz dixit

Lo scorso giovedì si è conclusa la decima stagione di X Factor che ha visto trionfare il gruppo dei Soul System: non posso non dedicare un post al talent show più glam d'Italia che seguo fin dai tempi di Morgan, Maionchi, Ventura.

Conclusa la trasmissione è tempo di tirare le somme e dare qualche pagella.



Partiamo dalla giuria che la produzione, sperticandosi in un anno di promozioni, ha pensato di "impreziosire" con un elemento straniero per sostituire Mika: ovviamente parlo di Alvaro Soler (Alvàro mi verrebbe voglia di dire, come ha freudianamente pronunciato il conduttore Alessandro Cattelan!), che già in fase booth camp ha perso metà dei sui simpatizzanti portando ai live gente come Les Enfantes (che probabilmente piacevano a lui e alle mamme dei membri del gruppo...già metto in forse il voto degli zii). Soler è arrivato nel programma preceduto dalle invadenti quanto logore note della sua Sofia, caricato dal finto sex appeal sapientemente cucitogli addosso da stylist e produttori dei suoi video e portato in parata dalla celebre esterofilia della media degli italiani.
Nelle audition la realtà ha avuto la meglio: la sexy pop star ha lasciato il posto al boy scout fintamente buonista dalla scarsa cultura musicale (ricordo l'assegnazione di The rhythm of the night che parla da sola), che il fiuto per il talento non sa che cosa sia e che lo humor l'abbia ereditato dalla parte tedesca della sua famiglia. Ai live Soler è arrivato già con una band in meno rispetto a quelle scelte, sostituita proprio da Soul System, si è barcamenato tra commenti superflui e assegnazioni discutibili e ha lasciato che un'altra band lo abbandonasse a metà del cammino (i Daiana Lou). Poi "la pietra scartata dal costruttore" è stata l'ultima ad andarsene e riesce malgrado tutto a vincere grazie al talento e al carisma dei Soul System. La vittoria non lo salva dalla nostra delusione e il litzometro va a


Risolleviamoci con l'altra new entry al tavolo della giuria: Manuel Agnelli è il vincitore morale di X Factor 10, in generale nella carriera ha riscosso più approvazioni parlando che cantando, ha regalato al programma belle assegnazioni (forse un po' troppo di nicchia quelle delle prime puntate), ha saputo valorizzare i suoi cantanti e ha aiutato tutti i concorrenti con i suoi giudizi appropriati. Nello show forse troppo presto ha perso una dei suoi concorrenti, Silva Fortes e Manuel è rimasto in gara con Andrea (che sinceramente non ho apprezzato molto ma è comunque arrivato a presentare l'inedito) ed Eva, che detiene il mio personalissimo premio della migliore esibizione di questa edizione. Con Senza fine di Gino Paoli, l'orchestra live sospesa sulle altalene e la magistrale scenografia di Luca Tommasini, Eva mi ha catapultata dalla poltrona dell'X Factor Arena in un mondo onirico fatto di note, colori e ricordi. Voto per Manuel Agnelli



Veniamo al ritorno di Arisa, il giudice reso celebre dall'affermazione gridata "Simona sei falsa!" che già dimostrava la debolezza dei suoi nervi e che avrebbe dovuto far riflettere un po' di più su una sua richiamata. La cantante lucana si è inimicata buona parte del pubblico ai booth camp,  scartando cantanti di grande talento e portando agli home visit un gruppo di ragazzi che è riuscito ad imbarazzare pure la mitica Patty Pravo che con Arisa ha assistito alle performance del grattacielo San Paolo di Torino. Ai live l'unico giudice donna si è presentata ubriaca quasi a dimostrare ulteriormente la sua paura del confronto con il resto del tavolo dei giurati. Credo che Arisa sia una brava cantante, una persona onesta e di cuore  ma che con la "figosità" (come dice la mia amica Lia) del programma non ci azzecca niente. A peggiorare la sua condizione una cultura musicale non troppo approfondita che è emersa più volte con tentativi falliti di insabbiamento alquanto imbarazzanti (v. citazioni . Come correttamente Agnelli le ha rimproverato: l'ignoranza di certi brani da parte del pubblico ci può stare ma da parte di un giudice di un talent musicale non è accettabile perché dovrebbe prepararsi al live leggendo la scaletta in anticipo. I cantanti portati in gara da Arisa erano più caricature che artisti, l'unico normale ce lo siamo perso al primo live con una canzone che adoro di Raphael Gualazzi (Quello che resta del sole). Tralascio ogni giudizio su Fem e mi soffermo su Loomy che ho apprezzato per la genuinità e per la dedizione verso il mestiere, altra cosa è l'X Factor.  Detto questo mi è spiaciuto molto vedere Arisa fischiata e derisa, derisa soprattutto dai colleghi che davanti ad un pubblico così accanito avrebbero dovuto difendere un collega, certo che però è difficile schierarsi con i più deboli rischiando di perdere una piccola percentuale di popolarità. Voto per Arisa 5...perché perdere le staffe così tanto non ci sta ed essere scurrili in televisione non va mai bene ("#suca").

Ed ora torchiamo l'idolo delle teen agers, il testimonial vivente del suo tatuatore, il rapper imborghesito Fedez. Lo ammetto, anch'io subisco un po' il suo fascino (fino a quando è seduto...) e la sua abilità di giocare con le parole ma al terzo giro di X Factor le verità vengono a galla e la sua sete di apparire inizia a disturbare un po'. Tuttavia credo che al tavolo dei giudici Fedez abbia trovato la sua dimensione: anche se i commenti sono scritti in anticipo rispetto al live, restano (quasi) sempre appropriati  e costruttivi. Anche il fiuto per il talento non manca nel rapper di Milano tanto che è arrivato alla finale con 2 cantanti perdendo per strada la sua scommessa "classica", Caterina.
A far parlare molto della squadra ha contributo Rochelle l'appariscente rapper dal fisico statuario che ha fatto sperare nelle detrattrici della Ferragni (celebre blogger modaiola compagna di Fedez) in una liaison amorosa col giudice. Pettegolezzi a parte la concorrente ha affrontato il talent con mestiere dimostrando di essere una brava e originalissima interprete. Al secondo posto si è classificata la terza concorrente di Fedez, Gaia, giovane cantante dal timbro graffiante che ha vissuto l'esperienza televisiva con la spensieratezza dei suoi anni.
In fin dei conti anche quest'anno il rapper ha riscosso successo anche se la tua stella sta iniziando a perdere lucentezza. Voto del litzometro

In generale lo show mi è piaciuto ancora tanto e non dimostra i suoi 8 anni, dal vivo è uno spettacolo grandioso, da guardare in tv è una trasmissione piacevole e condotta con freschezza da un Alessandro Cattelan che si dimostra sempre più disinvolto e a proprio agio nelle vesti di presentatore/moderatore. Va comunque ricordato che buona parte del format in Italia è tenuto in piedi da un Luca Tommasini che anno dopo anno, live dopo live stupisce e coinvolge sempre e comunque.

Voto complessivo di X Factor 10...7, perché lo show è bello ma il team dei giudici è un po' tutto da rivedere!